Controcorrente con il Nero Di Troia

Siamo in Puglia in provincia di Foggia nella zona di San Severo un tempo capoluogo di Capitanata e Molise e siamo diretti all’Azienda vinicola D’Alfonso Del Sordo.

Incontriamo Gianfelice, una persona molto solare e gentile; non appena entrati nella sua azienda fa di tutto per farci sentire a nostro agio. Questo clima disteso ci spinge a parlare come fanno gli amici di lunga data che non si vedono da parecchio tempo.

Allora Gianfelice raccontaci un po’ della tua azienda: iniziamo dal nome?

 “Già nel 1860 la famiglia D’Alfonso Del Sordo produceva vino coltivando le uve nei vigneti di famiglia. Il nome dell’azienda D’Alfonso Del Sordo nasce dall’unione di due famiglie, in quanto per assicurare la continuità del casato agli inizi del 1900 Giovanni Del Sordo, figlio di Antonio, non avendo discendenti, decideva di adottare Felice D’Alfonso, figlio di Ludovico: nasceva così la famiglia D’Alfonso Del Sordo”.

Gianfelice è in prima persona ad occuparsene e rappresenta la quarta generazione; ci spiega che l’azienda ha circa due secoli di storia e che la gestione è sempre stata in mano alla loro famiglia.

Tradizione e innovazione

“Abbiamo vissuto sin dalle origini l’azienda come momento di aggregazione, per cui spesso ci si incontrava, si condividevano le idee, le emozioni, come fosse la tavola rotonda di famiglia dove trovavamo il piacere di trascorrere dei momenti felici insieme, nel discutere le problematiche che ogni azienda si trova normalmente a dover affrontare”.

Gianfelice ci racconta del binomio “tradizione e innovazione” che ha portato la loro azienda ad avere una spinta verso la modernità senza dimenticare le proprie origini.

Pur avendo una grande storia alle spalle, posso affermare che i nostri vini rispecchiano quello che sono le nostre tradizioni che ci proponiamo sempre di seguire, con un grande spirito di innovazione”.

“Ci siamo voluti focalizzare su ciò che è sempre stato il patrimonio viticolo della nostra zona, come il Nero di Troia ed il Bombino Bianco che nel corso del tempo abbiamo prodotto rispettando sempre le nostre tradizioni, ma adottando quelle che sono le nuove tecniche di vinificazione.

Missione di salvataggio per un vitigno considerato “minore”

A dimostrazione del fatto che ci teniamo ad essere sempre aggiornati e che miriamo a valorizzare i vitigni autoctoni della zona, nel 2001 abbiamo stipulato una convenzione con l’Università degli Studi di Foggia “FACOLTA’ DI AGRARIA” per la valorizzazione del grande potenziale del vitigno autoctono “Uva di Troia” che si sta affermando solamente in questi ultimi anni rispetto ad altri vitigni un po’ più conosciuti come il Negramaro o il Primitivo”.

Gianfelice con grande decisione ci racconta: “Noi siamo partiti nel 2001 con una vinificazione in purezza del Nero di Troia, quando ai tempi quasi nessuno ci credeva, perché veniva sempre utilizzato come vino da taglio, cioè con l’utilità di correggere alcune caratteristiche di altri vini.

Siamo molto orgogliosi del lavoro fatto e questo vino al momento, ci sta dando sempre maggiori soddisfazioni qualitative e commerciali. Parlando dei bianchi, abbiamo spinto tantissimo sul Bombino Bianco, che ci sta dando dei buonissimi risultati qui in Puglia”.

Gianfelice parla con grande sicurezza di vitigni considerati minori, se non in via d’estinzione e la domanda ci viene spontanea:

Come fate a convincere i clienti, soprattutto i neofiti a bere questa tipologia di vini? Ci risponde:

Crediamo fortemente nella promozione dei vini di questo territorio, il nostro territorio. Anche se questo richiederà tempo, quando credi in una cosa, in un progetto, alla fine non importa quanto ci vorrà.

Il nostro sogno è che questi vini abbiano le stesse possibilità di tanti altri vitigni più famosi. Non ci daremo per vinti finché non raggiungeremo questo obiettivo”.

VEDI LA VIDEO INTERVISTA A GIANFELICE

Magazine

Ultime News

Spedizione gratuita in tutta Italia oltre 69.90€
Carrello